sabato 1 maggio 2010
Giglio Porto
GIGLIO PORTO Unico porto dell'isola, piccolo e pittoresco, dalle case multicolori ed il mare di una limpidezza impensabile per una zona portuale, tanto che se ne vede benissimo il fondo per quanto è limpido, riesce a conciliare le esigenze commerciali con quelle turistiche. E' infatti scalo dei due grandi traghetti delle compagnie Toremar e Maregiglio che collegano l'isola con il promontorio dell'Argentario in un'ora anche d'inverno, e porticciolo turistico per barche anche grandi dimensioni. Nelle due ramificazioni, a destra e a sinistra, si snodano le due vie Thaon de Revel ed Umberto I, ricche di negozietti, botteghe artigianali, diving center, negozi alimentari, bar e ritrovi e tanti invitanti ristoranti con grandi piattaforme sul mare all'aperto. Di fronte parte la Provinciale che porta verso le altre località e alla parte posteriore del paese, dove si snodano numerosi pittoreschi vicoli con caratteristiche casette che sono dei piccoli gioielli. Il porto fu costruito per la prima volta dai Romani e rimase tale per circa diciotto secoli. Fu poi ampliato nel 1796 e nel 1979 in seguito ad una mareggiata eccezionale. Sulla sua sinistra si trova la Torre del Saraceno costruita nel 1596 per volere di Ferdinando I di Toscana con lo scopo di invogliare le famiglie di pescatori a tornare sull'isola dalla quale erano fuggiti a causa delle frequenti scorribande dei saraceni. Rimasta impressa nella memoria, fu sicuramente la scorreria condotta da Kair ad-Din detto Barbarossa che nel 1544 deportò come schiavi ben settecento gigliesi. Poco oltre appare la Caletta del Saraceno, dove a pelo d'acqua si distinguono bene le mura della cetaria per l'allevamento delle murene e parte dell'imponente Villa Romana (I-II sec. d.C.) dei Domizi Enobarbi, i cui resti sono stati in passato in gran parte inglobati nel centro abitato. Fuori a destra dal porto, venendo dal mare, si vede il promontorio del Lazzaretto dove sorge l'omonima Torre che fu costruita originariamente in forma ottagonale da Ferdinando II nel 1622 e delimitava un'area adibita appunto a lazzaretto per i periodi di epidemie. Nel corso del tempo è stat distrutta e ricostruita a più riprese fino al 1842 quando venne rieretta nella forma attuale. Oggi è una residenza estiva privata.
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